Leonardo turns 1: parte prima

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Pic della zia Sara

Diventare mamma per la terza volta com’è stato?

Più naturale delle volte precedenti, più spontaneo e meno studiato, meno approccio bibliografico, meno corso preparto, meno domande…l’unica sola speranza era che il parto andasse bene per me e per te!

Capitolo parto: Premetto io ho fatto 3 parti naturali senza epidurale e senza episiotomia perciò rientro nelle “fortunelle” diciamo ma dopo Tommi ero terrorizzata dal dolore. T. era arrivato velocissimo e dilaniante, seppur senza punti o suture, ma un parto lampo, purtroppo non in contatto extrasensoriale come fu con Annina, perché ero con metà della testa a lei che dormiva al sicuro, ma fuori casa dalla sua amichetta Dodó.

La natura ha riconciliato questo parto scollegato con due giorni di degenza imbiancati da una nevicata storica, che aveva bloccato ogni possibile visita e codi noi due ci eravamo innamorati silenziosi e raccolti in quel biancore esterno ed interno. La natura mi aveva permesso quel contatto assoluto e privilegiato tutto nostro che mi era mancato.
Avevo paura anche quella seconda volta che il parto andasse bene per me e lui, tanto che avevo scritto già due lettere strappalacrime ad Anna e Giacomo qualora non fosse accaduto.

Con Leo sono arrivata tesa molto, perché la gravidanza era scorsa via paralizzante e impaurita, perché avrei voluto idealmente avere Anna e Tommi a casa, vicinissimi a me nei prodromi e vicinissimi dopo per raggiungerci subito subito. Invece erano a Padova e io e Giacomo attendevamo il momento X, perché il termine scadeva quel giorno lì, avevamo l’appuntamento alle 11 invece follemente, ho mandato una mail di lavoro in travaglio e poi con calma, siamo andati in ospedale. Avevo scelto lo stesso ospedale dei suoi fratelli, avevo fatto un percorso lì con l’ostetrica più storica del luogo, Rafaela che di solito non faceva più parti invece quel giorno ha ammiccato alla collega ed è entrata anche lei con me, e mi ha stretto forte anzi io le ho stritolato la mano e la guardavo forte fortissimo, cercavo la sua fiducia negli occhi perché ero stanchissima e non credevo di farcela: Leo era grandissimo 4.3 kg e mi sembrava impossibile darlo alla luce…invece in contatto spirituale con me stessa e lui, ho fatto tutti i passaggi nel modo giusto ed è nato con soli due punti ma senza quel dolore lancinante di Tommaso.

Con tutti e 3 sono diventata mamma non nell’atto finale del parto, che ha visto sempre Giacomo direttamente coinvolto e in lacrime emozionatissime, perché in pole position (dato che amo la posizione sgabello per partorire) ma dopo, quando distesa, uscita dalla trance finale mi viene appoggiato questo frugoletto tutto sporco di me e di noi che ad occhi serratissimi si dirige verso il mio capezzolo come un marine e poi dopo aver miracolosamente poppato alza il viso verso il mio e io so che mi vede tutta confusa ma lì ci riconosciamo, ci annusiamo ed è per sempre!

Dopo un giorno mi ero già scocciata di stare lì e volevo soprattutto Anna e Tommi perciò ho firmato per uscire prima e sono arrivati i due fratellini a prenderlo…e la naturalezza con cui gli si sono avvicinati e il cucciolame riunito, quell’overdose di profumo bambino non la posso dimenticare.

Si sono accertati che io stessi bene, perché avevano un po’ d’ansia anche loro :-)
Poi il trio magico si è compattato senza sforzi e strappi emotivi.

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La sensazione che Leonardo sia da sempre con noi è stata la più spiazzante.

Il suo crescere in base ai nostri ritmi, e il suo adattarsi e plasmarsi sui miei ritmi lavorativi con trasferte annesse, ha messo a tacere tutte le mie paure di non farcela, di non cavalcare più l’onda, di tirarmi fuori da un progetto di lavoro che mi stava piacendo e coinvolgendo con risultati apprezzabili e costanti.

Invece no lui è stato il bimbo della luce, ha fatto luce in me, nelle mie priorità e perplessità, ha evidenziato le cose che non funzionavano e riallineato quelle che stavano andando per il verso giusto.

Ora lo festeggiamo noi 5, la nuova barba famiglia che non farebbe mai a meno di questa piccola peste che ha saputo rubarci il cuore a tutti in modo diverso.

Una festa casalinga con il cinese da asporto e la torta gelato ma con la giusta cura per questo suo e nostro traguardo temporale: un anno di noi, un anno che ha saziato ogni ansia e soffiato via ogni paura.

Buon compleanno piccoletto, continua così curioso, veloce, espressivo e tenace, lavora un po’ sulla permalosaggine che ti tornerà utile riderci su sulle cose sai.

Balla sempre e tanto, diventerà una risorsa saperlo fare nei momenti no con la tua musica preferita.

Osservaci ma non imparare il peggio dai, sii un filino più paziente e meno ansioso se puoi.

Nutriti dei tuoi fratelli maggiori, dei loro stimoli, dei vostri rituali e di quella complicità che vi sarà risorsa eterna.

Crea complice con ognuno un legame diverso, come hai fatto col tuo babbo e il “vostro” ukulele post cena.

Parla sempre con quello splendore di occhi che ti ritrovi, fai il broncio, approva, nega e sorridi con gli occhi, sono un linguaggio speciale.

Esplora vivace tutto ciò con cui ti imbatterai, sorprenditi e godine!

Avremo cura di garantirti gli strumenti per trovare un sogno ma anche una fatica!

Sii sempre vicino alla centralità del tuo Io come lo sei ora, ma godi del tuo dare amare, come vedi sarà ricambiato, raddoppiato, triplicato, quadruplicato.

Ama in modo differenziato ed esclusivo, l’amore è la miglior medicina!

Tu sei il bimbo della luce e ti festeggiamo piccolo leoncino nostro con tutto l’amore che ci è possibile!

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Regalo della zia Mafy, in arte Pinkrain: dille anche tu che ritorni a creare che MANCA! Convincila suvvia!

Questa lettera ti quando eri appena nato resta ancora il regalo più indelebile che ho da consegnarti come biglietto d’auguri:

Fatti ingannare, perché la gioia che si prova mentre si crede all’inganno è una delle più genuine, poi ne verrai fuori un po’ triturato, ma ricorda, hai sempre la mamma che ti mette i cerotti. Quando la tua famiglia ti sembrerà una croce pesante da sopportare, pensa che tu sei una parte della croce di ognuno di loro e che tutti insieme fate una tribù, una tribù disordinata, ma meravigliosa. Studia tanto, leggi il più possibile, non per essere bravo a scuola, ma per diventare un ribelle con cognizione di causa.

Ti auguro ricordi. Ricordi autentici e sani, di quelli che molti bimbi della tua annata non avranno. Ricordi da raccontare ai tuoi figli e ai tuoi nipoti e tramandare questa cosa bella, che nessuno ha ancora mai capito bene cosa sia, la vita.

Buona Avventura piccolo Leo, che tu abbia giornate di sole, corse nel vento, amori appassionati, abbracci appiccicosi, lacrime di gioia e una bottiglia d’acqua quando hai sete.”

Zia Giui aka Giui is not an artist: http://www.giuisnotanartist.com/blog/2015/letteraaleo

 

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