Ma il bruco se l’è mangiata…

Come regalo di fine anno al nido,Annamaria

ha portato a casa un libro intero di canzoncine,

alcune le sapevo anch’io altre proprio no,

perciò non superando il severo test della nana

mi son trovata un pomeriggio a replicarle con lei che mi correggeva

o la melodia o i testi…perché sapete

la bimbina l’è precisina

quando sa il fatto suo!

Quando poi un pomeriggio la andiamo a prendere

io e Tommi all’asilo e lei ha,orgogliosa,in mano

proprio un cespo di insalata del SUO orto

intonare “e diamo la caccia al bruco”era d’obbligo

e LA SAPEVO TUTTA!

la canzone del bruco

Presa dall’entusiasmo di immaginare le manine di Annina

lavorare la terra,innaffiare e poi pure raccoglierne i frutti

e grata che nel SUO asilo si possa fare tutto ciò

ho pensato e poi detto ad alta voce:

“Dai amore che questa insalata stasera la lavi TU!”.

ECCO la deformazione professionale che riemerge,

l’aspirazione educativa filo-montessoriana che trova

facile ed immediata e perfetta realizzazione

e il mio ego di mamma educatrice viene già nutrito solo all’idea

ma poi all’atto ancora di più

guardo la nostra bimba cresciuta e competente ed entusiasta

e pure certosina nell’applicarsi

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ESPERIMENTO di esercizi di vita pratica montessoriani ben riuscito

guardate come ci dà di centrifuga la tata…

perciò abbiamo continuato con ravanelli,pomodorini e cetrioli

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ed è stata assolutamente un’esperienza da ripetere per la gioia negli occhi di Annamaria,per l’impegno e la concentrazione e per la condivisione nel fare insieme un lavoro “da grandi” per fare poi una sorpresa a…papà con Tommi che degustava i pomodorini freschi di lavaggio della sorellina e quindi DECISAMENTE PIù BUONI e io che li amavo ancora e di più!

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“Nell’ambiente gaio e ammobiliato proporzionatamente al bambino,

esistono oggetti che permettono

col loro uso di raggiungere uno scopo determinato:

ovvero lavabi coi quali il bambino può lavarsi le mani;

scope con cui può nettare il pavimento,(la passione del piccolo Tommi n.d.r.)

cenci ed oggetti adatti a togliere la polvere dai mobili;

spazzole varie, per pulire le scarpe o i vestiti

tutti oggetti che invitano il bambino ad agire,

a compiere un vero lavoro con un reale scopo pratico da raggiungere.

…Distendere la tovaglia per apparecchiare realmente la tavola

nell’ora del pranzo e ripiegarla e riporla accuratamente

dopo che il pranzo è finito,

o addirittura apparecchiare la tavola in modo completo,

mangiare correttamente e quindi sparecchiare e lavare il vasellame

riponendo ogni oggetto al suo posto nelle credenze,

sono lavori che hanno una gradazione

non solo di successive difficoltà nell’esecuzione

ma che richiedono uno sviluppo graduale del carattere,

per la pazienza che è necessaria ad eseguirli e

per la responsabilità che richiedono per essere portati a compimento.”

liberamente tratto da “La scoperta del bambino” di Maria Montessori

E poi ve lo ricordate voi,quando in campeggio tutti i ragazzini e ragazzine,

età delle medie,si andava con i catini a lavare i piatti ma in realtà

era un pretesto per giochi d’acqua infiniti!

“…INFATTI È UN’ATTIVITÀ CHE NON LO STANCA, PERCHÉ IL BAMBINO CRESCE LAVORANDO E PERCIÒ…IL LAVORO AUMENTA LA SUA ENERGIA ….L’UOMO SI COSTRUISCE LAVORANDO, EFFETTUANDO LAVORI MANUALI IN CUI LA MANO È LO STRUMENTO DELLA PERSONALITÀ, L’ORGANO DELL’INTELLIGENZA E DELLA VOLONTÀ INDIVIDUALE…”

MARIA MONTESSORI

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