Susanna, 30 anni. Martina, 38 anni. Paola, 63 anni. Ornella, 53 anni. Monica, 33 anni. Alessandra, 34 anni.
Sabrina, 44 anni. Patrizia, 43 anni. Alberta, 49 anni. Daniela, 50 anni. Caroline, 49 anni. Donatella, 53 anni.
Sandra, 47 anni.
Sono 13 donne, e che donne.
Ho il piacere di conoscere solo Susanna, ma bene, e conoscere lei é una garanzia per l’intero gruppo.
Sono 13 esempi, e che esempi! Di vita e di vitalitá.
Sono 13 donne con vite probabilmente molto diverse, a cui la vita ha giocato un brutto scherzo, ma che dopo il cancro al seno sono rinate e ora stanno mettendo assieme le loro esperienze e la loro forza per una nobilissima causa: sostenere la ricerca sul cancro al seno.
L’iniziativa è nata grazie a Sandra, ex-paziente dell’Istituto Oncologico Veneto, a cui è stato dignosticato un tumore al seno nel giugno del 2014: sconfitto!
La corsa l’ha aiutata molto durante la cura, tanto che con il marito fonda la Onlus Run Your Life Again –RYLA (date un’occhiata e un like alla pagina Facebook ), e cerca un gruppo di ex-pazienti dello IOV per partecipare alla maratona di New York, il prossimo 6 novembre. Le accompagnano anche tre dottoresse dello IOV: Silvia Micheletto e Tania Saibene (chirurgi oncologia dell’UO di Senologia) e Stefania Zovato, endocrinologa dell’UO Tumori ereditari.
“Lo scopo è quello di raccogliere fondi per la ricerca sul cancro al seno, sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzine e della diagnosi precoce per combattere il cancro, ma anche quello di dimostrare che non solo di tumore al seno si guarisce, ma che è anche possibile, una volta concluse le terapie, riprendere a correre la propria vita e addirittura correre la piú ambita maratona del mondo!!”
Ho copiato direttamente il testo del comunicato dello IOV perché in queste righe c’è tutto.
Potrei anche non aggiungere altro, ma ci tengo a sottolineare l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce perché mia madre, proprio per non essersi presa cura di se stessa, ma grazie alla diagnosi precoce, nella sfortuna è stata fortunatissima e se l´è cavata “solo” con una mastectomia (vi prego, perdonatemi quel “solo”, non la ritengo assolutamente una cosa da poco, è che mia madre non ha dovuto passare per chiemio e radio!!!)
Nessuna di queste donne é una sportiva professionista, ma in questo caso non è questo quello che conta.
Conta il messaggio che lanciano, e la forza con cui lo fanno. È ammirabile il loro comportamento perché troppo spesso le persone si concentrano sulla malattia, invece che sulla cura.
Potete conoscerle un po’ meglio guardando il programma Storie di Famiglia, di Antenna Tre al link
https://www.youtube.com/watch?v=VX1gl9p1hTw
Io mi ricordo perfettamente la sera in cui, uscita dalle prove con il mio gruppo, una volta che il telefono ha ripreso il segnale, ho ricevuto il messaggio di Susanna con la risposta degli esami che aveva fatto, con la diagnosi. La sera in cui ho scoperto il significato della parola “carcinoma”. È indescrivibile la sensazione di impotenza, di disperazione e di inadeguatezza che ho provato volando a casa in bicicletta (e non potendo correre subito a casa sua perche stavo a Bologna e lei a Padova), con un groppo in gola perché non sapevo cosa rispondere alla mia migliore amica del liceo (perché si Susi, anche se alla fine abbiamo fatto solo due anni assieme, per me sei e rimarrai la mia migliore amica del liceo).
Qualcosa adesso ho potuto fare, qualcosa di piccolissimo, ma che oltre a portare la mia Susi a New York, magari potrá avere conseguenze positive per tante altre persone!
E qualcosa lo potete fare anche voi, sostenendo la Susi, tutta questa squadra meravigliosa, il suo impegno…e la ricerca!!!
http://www.retedeldono.it/it/search/susanna%7Cbarison
http://www.retedeldono.it/it/runforiov
Sulla pagina di Run For Your Life Again potete seguire i progressi della squadra, che domenica 17 aprile ha partecipato e portato a termine la mezza maratona di Padova!!
Grazie ragazze per il vostro esempio!
