La più buona colazione del mondo

di Noemi Bermani

Massimo Caccia nasce

(e continua una felice esistenza) come artista in ambito pittorico.

Con una sua importante personale, visitabile fino a domenica 8 dicembre, abbiamo inaugurato il nuovo Zoo* il 19 ottobre (ed è questo il motivo, confesso, per cui solo ora, complice un’influenza, riesco a tornare su questo blog).

Oltre alle opere pittoriche di Massimo, le tavole originali del suo ultimo albo illustrato: “La più buona colazione del mondo”.

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E sono i suoi albi illustrati che voglio scorrere. In particolare gli ultimi due- (Sono tre in tutto, per ora: Ninna nanna per una pecorella, testo di Eleonora Bellini, 2009; C’è posto per tutti, 2011; La più buona colazione del mondo, testo di Giovanna Zoboli,  2013, tutti pubblicati da Topipittori).

 

Massimo Caccia dice che disegna (e dipinge) animali perché sa fare solo quello.

Non sappiamo se davvero non sappia disegnare altro ma di sicuro gli animali li disegna bene.

E ci gioca.

E sono giochi che pescano negli universali  del pensiero creativo e rimandi profondi e colti quelli che mescola agli animali per costruire, oltre ai suoi quadri, i suoi libri.

 

“C’è posto per tutti” è un silent book (un libro senza parole) che racconta una delle storie più antiche e famose, esplicito omaggio all’Altalena di Enzo Mari (Corraini, 2011, ed. or. 1961).

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Gli animali, in fila, uno dietro l’altro oppure a coppie, percorrono un viaggio lunghissimo (forse il giro del mondo?) prima di arrivare all’Arca.

Con poche linee Massimo traccia ambienti tra loro diversissimi e malgrado il piano ravvicinato seguiamo gli animali con gli occhi a palla che costeggiano un vulcano, scansano un pertugio,attraversano una foresta.

E’ nel risguardo finale che il significato del titolo viene svelato: c’è posto per tutti, sì,  a patto di incastrarsi in un gioco di forme acrobatiche. Possiamo giocare a rintracciare gli animali stipati nella stiva nelle pagine precedenti. Spesso i bimbi rimangono male quando si accorgono che non ci sono tutti. Probabilmente gli altri sono nascosti dietro.

 

Il percorso travagliato del libro: “La più buona colazione del mondo” ce lo racconta Giovanna Zoboli (nella doppia veste di autrice ed editrice) qui :

http://topipittori.blogspot.it/2013/10/la-piu-buona-colazione-del-mondo.html

 

Il libro racconta in maniera meravigliosa l’autentica capacità bambina di fantasticare e di abitare di personaggi immaginari i luoghi della quotidianità. Se poi è una capacità che viene conservata anche da adulti, meglio!

 

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Qui non vediamo il protagonista (Caccia non sa disegnare bambini!) ma ne udiamo la voce. L’avventura che si svolge in cucina ci ricorda quella vissuta da Mickey (o Luca, per i lettori italiani) di “In the night kitchen” di Maurice Sendak (Maurice Sendak, Luca la luna e il latte, Babalibri, 2000).

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Sfogliando le pagine scopriamo strane accoppiate: un animale e un oggetto.

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Il binomio fantastico, ci viene da pensare,  è una delle regole principi della “Grammatica della fantasia” di Gianni Rodari.  Osservandole ci chiediamo: che cos’hanno in comune un colibrì e una caffettiera, un facocero e un croissant? Beh … si assomigliano o, per essere più precisi, mostrano dettagli della stessa forma e questo gioco di associazioni può condurci assai lontano fino al gioco dei formati di Munari

Il gioco non è mai pedante, una volta svelata la regola c’è uno scarto.

Ancora Munari: “La regola, da sola è monotona

il caso da solo rende inquieti. Gli orientali dicono:

La perfezione è bella ma è stupida

bisogna conoscerla ma romperla.

La combinazione tra regola e caso è la vita, è l’arte

è la fantasia, è l’equilibrio”.

E ancora, un serpente che ha inghiottito un tostapane, discendente del più famoso boa che aveva inghiottito un elefante (Antoine De Saint Exupery, Il piccolo principe, edizioni varie), e tanti altri fermo-immagine surreali, in attesa dell’invenzione (facoltativa) di una micronarrazione.

 

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Infine, Massimo Caccia, gioca anche con il segno che un occhio distratto o inesperto che sfoglia i  suoi libri crederebbe “fatto” in digitale (non è nostra intenzione dare un merito maggiore al virtuosismo della mano libera rispetto a quella della tavoletta grafica, vogliamo solo sottolineare che, a nostro parere, su questo equivoco, Massimo ci gioca), e invece si stupisce davanti agli originali.

 

Martedì 10 dicembre a Zoo, alle 17.30

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Massimo Caccia dedicherà le copie di Ninna nanna per una pecorella e per l’occasione una short expo delle tavole originali di questo ultimo libro (che in realtà è il suo primo).

 

Ma di ninne nanne torneremo a parlare a breve.

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