a cura di Giusy Celestini
Buongiorno buongiorno!
Come state?
Oggi vi parlo di un’iniziativa davvero meravigliosa, ma prima di farlo voglio chiedervi una cosa: chi di voi non ha mai intrapreso amicizie epistolari? Per epistolari intendo fare proprio riferimento a carta, penna e francobollo. Dunque, ditemi, c’è qualcuno di voi che ne conserva ancora un carissimo ricordo? Beh, io mi colloco senza dubbio tra di loro. Ho avuto decine di amici di penna, ho sempre amato profondamente scrivere a mano, farlo su fogli che volevo fossero particolarmente preziosi, scegliere le buste (colorate, decorate), lanciare accoratissimi appelli al postino di turno scrivendo sulla busta messaggi personali diretti proprio a lui (“Ti prego, caro postino, recapita questa mia lettera il prima possibile e portamene presto una di risposta!”). Insomma, c’è stato un tempo un po’ per tutti noi (credo) nel quale al citofonare del postino, non avremmo sbuffato annoiati e stanchi ma saremmo scoppiati di entusiasmo pensando alla lettera che ci avrebbe recapitato (io addirittura correvo giù per le scale e gli andavo incontro, impaziente e curiosa come poche). Ebbene, in un’epoca come la nostra dove anche la lista della spesa non si scrive più a mano ma la si fa grazie ad una applicazione apposita sul proprio smartphone, esiste uno spazio dove poter continuare a sognare, grazie a grafie aggraziate, inebrianti odori di carta e inchiostri colorati. È il Festival delle Lettere.
Organizzato dall’Associazione 365GRADI, il Festival delle Lettere nasce nel 2004 a Milano da un gruppo di amici che si domanda quanto la lettera abbia ancora un valore significativo al giorno d’oggi. E riscontra una piacevolissima controtendenza, in questo nostro attuale sempre più avveniristico: nei nove anni di vita del concorso sono state recapitate, nella loro cassetta della posta, circa diciassettemila lettere scritte a mano. Segno evidente, questo, di quanto poi il fascino di una corrispondenza fatta di attese non prevedibili (rispetto agli sms, alle mail o a WhatsApp, che addirittura ci fornisce dettagli accurati su quando il nostro interlocutore ha preso visione del nostro messaggio) non sia mai svanito ma si sia solo messo un po’ da parte, intimidito di sicuro da tanta istantaneità ma deciso a perseverare e a mantenere intaccate le proprie caratteristiche indiscusse, che oggi effettivamente vengono premiate.
Riconosciuto da diverse istituzioni come la Provincia di Milano, la Regione Lombardia, il Comune di Milano e il Ministero dei Beni Culturali, il Festival delle Lettere riscuote ogni edizione un incontenibile consenso. I temi ai quali ispirarsi variano di edizione in edizione e la risposta è esattamente la medesima ogni volta: una grande partecipazione. Le lettere per come le si è amate un tempo, rimangono un elemento attrattivo molto forte. Gli stessi organizzatori, invasi davvero da migliaia di missive, raccontano quanto tutto questo li rapisca e di come sia meraviglioso lasciarsi incantare dagli scritti di per sé e dal tentare di scovare le intenzioni e i sentimenti più nascosti attraverso i tratti di una grafia.
Ma come partecipare ad un’iniziativa così bella? Occorre inviare entro il 30 giugno una lettera che si ispiri al tema di quest’anno, che è Lettera a un sogno. Le copie dovranno essere due, entrambe da imbustare e imbucare nella cassetta della posta: una scritta a mano e l’altra scritta al computer affinché siano rintracciabili quelle parole che spesso nelle grafie di ognuno di noi non si riescono bene a decifrare. Dopodiché si attende speranzosi e lieti, il Festival ha come scopo ultimo una vera e propria premiazione. Ma al di là di questo, trovo davvero incredibilmente affascinante riappropriarsi di una tradizione tanto preziosa come quella della scrittura a mano, della quale sono da sempre una grande appassionata ed estimatrice. Riesco davvero ad incantarmi, davanti a una grafia particolarmente armoniosa. Per ogni maggiore indicazione, vi rimando alla pagina ufficiale: www.festivaldellelettere.it.
Partecipiamo tutti, partecipiamo in tanti. Mi raccomando.
A presto!
milano.mentelocale.it
