L’allattamento procura ritenzione idrica: cosa fare?

“Motherhood changes you forever”

L’allattamento al seno in particolare TI cambia perché altera letteralmente il cervello, strutturalmente, funzionalmente e in maniera irreversibile.

L’allattamento è un gesto olistico, che fa bene alla mamma e al bambino finché in questo patto ci si sta bene in due, non quando ci si sente tiranneggiati o quando ci si è impigriti perché è più comodo.

Il patto funziona tra mamma e bambino solo se tu mamma ci stai ancora dentro.

Questo patto gli scienziati lo chiamano “‘limbic regulation”: un notevole fenomeno naturale in cui la madre è neurologicamente e chimicamente in sincronia con il suo bambino e il suo bambino con lei.

Il processo di suzione del bambino al seno forgia nuovi percorsi neurochimici nel cervello della madre che creano e rafforzano il comportamento materno e le sue reazioni di cura e protezione.

Quel formicolio ai seni che si prova quando ci si assenta più delle classiche 3 ore tra una poppata e l’altra, che non sono mai 3 poi…

L’allattamento richiede un aumento del fabbisogno quotidiano di acqua del 30% circa, sia per l’incremento dell’irrorazione venosa ed arteriosa del tessuto mammario che per l’aumento dell’apporto sanguigno e perciò anche energetico, che il corpo deve fornire per produrre latte che è fatto, a sua volta, in gran parte di acqua.

La quantità AL GIORNO giusta di acqua da assumere in allattamento è di 2,5\3 litri, prestando attenzione alle variazioni climatiche, all’aumentata sudorazione, all’attività fisica ripristinata.

L’acqua si assume non solo bevendo acqua poco mineralizzata ma si deve anche integrare attraverso la dieta quotidiana con frutta, verdura, legumi, fibre, utili anche per l’aumentato fabbisogno di calcio.

Ottimi in tal senso sono i semi oleosi e la frutta secca che regalano energia e rendono il latte più nutriente.

In questi nuovi ritmi mangiare disordinato è un tranello in agguato, è compensatorio…a volte è necessario!

Sapete che un tempo si parlava delle lacrime post partum come “pianto da latte”?

Ecco lo sbalzo d’umore è spiegato perché la produzione di latte in quanto meccanismo ormonale è sensibilissima agli stress emotivi.

Va ad aggiungersi un fisiologico squilibrio ormonale correlato all’allattamento che può portare alla sospensione del ciclo mestruale, alterando così il flusso ormonale della donna stessa.

La prolattina aumenta di molto ed è l’ormone che fa trattenere i liquidi per garantire la produzione di latte, provocando o accentuando la ritenzione idrica.

Io ho deciso di provare ad introdurre oltre all’immancabile bicchierozzo mattutino di acqua  e limone o acqua e aceto di mele appena svegli che pulisce e fai eliminare liquidi , questo rito giornaliera di una bustina di Britannia DREN plus al tè verde da far sciogliere in un litro d’acqua e che tracanno volentieri durante il giorno, soprattutto ora che il caldo è arrivato.

Un rito che non mi pesa e arriva ad un obiettivo forte e chiaro per me ora: ALLEGGERIRMI!

Allattare in modo naturale non ti rende una madre migliore di una che non ha mai allattato o che smette presto di allattare…sono retaggi culturali da abbattere.

La brava madre non risiede in fanatici schieramenti di campo.

La brava madre è una madre in pace, felice, non macchina da latte e non immolata alla causa figlio.

Ogni madre ha il suo percorso e le sue esigenze logistiche e non.

Una mamma leggera e non appesantita dai doveri socio-culturali sarà una mamma più vicina al figlio, più in ascolto.

Una mamma non è meno importante del suo bambino.

Se io mi amo, mio figlio imparerà ad amarsi!

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