Vi serve un repellente per mostri?

 

Non so a cosa attribuire  questo accellerarsi di nuove paure

manifestate con maggiore intensità in Annamaria.

Non so se legarlo alla sparizione della coccola portatile,

del famoso insostituibile pacifier.

Non so se è “uno scatto di crescita”

maledetta e sbrigativa definizione trovata dai pediatri

per disfarsi di genitori impanicati o stanchi.

Non so se è una sua caratteristica personale.

Non so se davvero teme i ragni così tanto o se vuole dire qualcos’altro.

Perché non avete inventato

il decodificatore di messaggi subliminali dei nostri bimbi!?!

SUVVIA!!!!

 

A quel punto un genitore impreparato le prova tutte:

 

- SPIEGAZIONE SCIENTIFICA

“I ragni sono utili amore mangiano le zanzare e

guarda che fantastiche casette si fanno…”

E lei giustamente ti guarda silente

“E a me che me frega?!?!

Se mi fanno paura mi fanno paura.”

 

- INTERVENTO PRATICO

E vai generosa di scopa per le ragnatele

come la miglior ghostbuster della storia delle mamme.

 

- APPROCCIO MONTESSORIANO

Ti do gli strumenti per combattere le tue paure:

Una mega siringa spara antibiotico

diventa una mega siringa da winx

“Potere paralizzante a me”

dai che con questa quasi le gestiamo!

 

- SUBLIMIAMO in un cartone o in una favola prima di andare a letto

Pessima idea “Monsters & co.” e “Le 5 leggende”

non vanno bene prima di dormire

No no no mamma maldestra!

Eppure Sully & Mike sono

irresistibili, diavolo!

 

Allora serve edulcorare le paure o forse sarebbe meglio

educare i bimbi a guardarle e a gestirle?

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Le petit elefant

In soccorso ci sono arrivati dalla zia Sara

per Natale

2 mostricci personalizzati

irresistibili

diventati subito i mostri ” Annamaria e Tommaso ”

i mostri amici

ed appesi a scelta da Anna vicino al letto

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Nel kit anti mostro

vi erano anche questa filastrocca che ci ha fatto  molto ridere

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e questa illustrazione spiegata da Annamaria così:

“una mostra amica rosa che dorme con me”

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 Siamo nella strada giusta!

Grazie Sara che hai lavorato indirettamente anche su di me

e sulla mia paura della paura

sulla mia temporanea inadeguatezza

suggerendomi la puntata di Pane Quotidiano

e la lettura tratta dal sito Psico lab!

 

*Pane quotidiano puntata dell ’08/01/2014

Concita De Gregorio che a noi piace molto

analizza come in molte cultura si dia il giusto e necessario spazio per

 ”educare alla paura” :

attraversare la paura è un modo per governarla, per dominarla, per conoscerla,

per controllarla e

quindi per convivere con la paura

Non si può avere coraggio senza avere paura

altrimenti non si chiamerebbe coraggio ma incoscienza!”

 

Nel corso della puntata, oltre a presentare i due libri degli ospiti in studio,

cita ed illustra alcuni libri per bambini

entrati di prepotenza nella nostra wishlist:

 

* Monsters stories for under five

books

Per considerare la paura che trova forma più completa nell’orco delle fiabe

come rito di passaggio obbligato:

l’orco vive nella foresta quindi in un luogo vicino ma pericoloso

quindi rappresenta una paura così vicina, quasi domestica.

 

*“Lison ha paura” 

di Perrine Ledan e Lotte Bräuning, Topipittori

così descritto nel sito Topittori

“La piccola Lison ha paura. Di cosa? Lison non lo sa. Mamma e papà, zii e cugini, parenti e amici a turno, interpellati dalla piccola, cercano di rassicurarla e di capire cosa la spaventi tanto. Il lupo? No, non si tratta del lupo. La strega? No, non si tratta della strega. E allora sarà la morte. No, non lo è. Ragni, pipistrelli, licantropi? Macché! Lison, un po’ spazientita, spiega che tutte quelle cose non sono affatto paurose: il lupo è il più gentile degli animali, la strega è una vecchietta sfortunata, gli animali schifosi vivono in grotte e lei in una casa pulita. E allora? Il gioco continua e a chi le offre facili soluzioni, Lison oppone ragioni di saggezza e buon senso. Un libro divertente e delicato che spiega che a volte la paura più grande che ci assale è solo quella di aver paura. Una paura strana, che se ne va, proprio come era venuta…”

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*Barbablù nella versione di Chiara Carrer

che rovescia il finale della fiaba

la terza sorella guarda in faccia la paura e non grida e trova un altra strategia.

Qui trovate una lettura animata molto d’effetto

 

*“Un piccolo cappuccetto rosso”

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L’autrice, Maryolaine Leray, presenta una bambina scaltra e astuta che, per sconfiggere il lupo cattivo, non necessita di coltelli o fucili ma utilizza la sua unica arma: l’intelligenza. Infatti, poco prima di essere divorata dal lupo, alla frase “che denti grandi hai!” “per mangiarti meglio bambina mia” la bimba lo guarda, prende coraggio e gli dice “NO perché il tuo alito puzza!”e gli offre una caramella. L’avversario è spiazzato da tanta dolcezza e così la accetta senza batter ciglio e la mangia. Ma la caramella è avvelenata ed il lupo si soffoca e muore all’istante, con somma gioia di Cappuccetto Rosso che, sorridendo, dice: “Ingenuo!”

*”El tiempo” di Aina Cordoncillo Mitjavila  ed Tandem

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Il tempo è relativo alla percezione che se ne ha

5 minuti attesi nell’aspettare il proprio amore sono eterni

5 minuti per stare insieme sono velocissimi.

La bimba chiede a ciascuno cos’è il tempo

la nonna dice che il tempo è quello della pentola che cuoce il cibo

il musicista dice che il tempo è dato da ritmo

la mamma le risponde diretta e vera:

“il tempo sei tu”

 

La morte viene bistrattata come tema

come argomento prescolare

invece andrebbe trasmessa

con più naturalezza

come trascorrere del tempo

come fine del tempo.

 

Se osserviamo anche nelle ninne nanne tradizionali

“questo bimbo a chi lo do?”

l’orco è spesso presente;

ne fece un’analisi interessante  Garcia Lorca,

da cui emerse che  la paura dell’orco é la paura cosmica

perché come già disse Fontano, riportando una ninna nanna in latino,

l’orco  è “umbra” come ombra indistinta che sfugge e  non si vede

perciò rappresenta in senso lato la paura stessa.

 

*Leggete per intero l’articolo qui nel sito Psicolab  “I bambini e le paure” : prendetevi il tempo per farlo!

“È necessario trasmettere al bambino il senso di sicurezza e protezione, fargli capire che si crede in lui, nella sua capacità di superare la paura; sentendosi sicuro, avendo fiducia in se stesso, affronterà con maggiore inventiva e creatività la situazione. La paura del bambino va presa sul serio, non dovrebbe essere né drammatizzata, né minimizzata, non serve a niente razionalizzarla, quello che conta è un ascolto attivo, la partecipazione, la comprensione, l’empatia; non si deve risolvere il problema al suo posto, per questo è importante stimolarlo ed aiutarlo magari chiedendogli “cosa faresti tu per superare questa paura?”; i bambini sono pieni di idee magiche, di fantasie. I bambini che non collaborano nel superamento della paura, probabilmente finalizzano la paura stessa, ovvero la usano per raggiungere, anche se inconsapevolmente, uno scopo, come attirare l’attenzione, creare sensi di colpa, produrre un senso di impotenza. Il superamento, qualora si trovi la soluzione adatta, non avviene dall’oggi al domani, le paure infatti si manifestano improvvisamente ma possono scomparire lentamente; ogni bambino ha i suoi tempi ed il suo modo di procedere, al di là degli aiuti esterni, il temperamento del bambino determina, spesso con grandi frustrazioni per i genitori, la velocità con la quale le paure vengono elaborate.”

 

FACCIAMO PACE CON I MOSTRI

CON LE PAURE

qualche volta è anche divertente diventare “mostruosi” per riderci su!

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6 Commenti

  1. Postato 14/01/2014 at 7:22 pm | Permalink

    lo so la mia pupa prenderà il sopravvento e io ne uscirò distrutta… facciamo una bacchetta magica x mamme? C’è? La brevettiamo??

  2. Postato 15/01/2014 at 6:22 am | Permalink

    FAVOLOSO!!! un post strepitoso, l’ho letto tutto d’un fiato!
    Ma quanto sei brava! E quanto è stata brava tua sorella!
    :-) anche io credo che noi adulti dobbiamo continuare ad imparare sempre, come scrivi tu che hai ascoltato la “lezione” per affrontare la paura della paura.
    Un saluto!
    Cecilia K

  3. Postato 15/01/2014 at 8:48 am | Permalink

    Bellissimo post! utile e interessante! tanto ci passano tutti…..

  4. Postato 15/01/2014 at 2:55 pm | Permalink

    di sicuro ne sappiamo fare una di cartone di legno di feltro di biscotto
    ma una vera…non te la riesco a garantire Ile! ;-)
    A parte gli scherzi farsi tirraneggiare è un rischio con i figli
    sempre
    ma accorgersene è già metà dell’opera!

  5. Postato 15/01/2014 at 2:57 pm | Permalink

    Cecilia
    Sara è la zia Sara
    anche se non è mia sorella ;-)
    ma per noi è una zia vera
    sempre presente
    sempre attenta
    che ci conosce a volte più di quanto ci conosciamo noi!
    Essere genitori è u percorso ad ostacoli con dei traguardi bellissimi!

  6. Postato 15/01/2014 at 2:57 pm | Permalink

    in effetti la forza del confronto tra mamme offline e in rete
    è godere del “mal comune mezzo gaudio”!

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